Alimentazione anticancro.
Per quanto ci siamo evoluti rapidamente, il nostro organismo è fortemente legato alle abitudini che per millenni hanno fatto parte della nostra cultura. Sebbene viviamo in una realtà consumistica in cui ci sono molte varietà di cibo ed in quantità più che abbondanti, le nostre cellule hanno ancora la testa a quando si mangiavano bacche, frutta e verdure, sporadicamente le uova, carne selvatica e miele. Insomma una fonte di cibo meno abbondante ma di sicuro più equilibrata in cui c'erano pochi zuccheri raffinati, niente cereali, un buon equilibrio di grassi (tra omega 3 e 6).
In un articolo pubblicato sulla rivista "The American Society for Clinical Nutrition", risulta che la maggior parte delle calorie che ogni giorno immettiamo nel nostro organismo, derivano da fonti alimentari che nell'era in cui l'essere umano si è sviluppato non esistevano nemmeno:
- zuccheri raffinati;
- farine raffinate bianche;
- oli vegetali.
Questa triade, a quanto pare, non solo non fornisce i giusti nutrimenti ma serve ad alimentare in modo diretto le cellule tumorali.
Vediamo in particolare il ruolo che hanno gli zuccheri, in particolar modo quelli raffinati (di canna, di barbabietola, fruttosio ecc).
Se i nostri antenati più lontani riuscivano a mala pena a mangiare 1-2 kg di miele in un anno, noi nello stesso periodo ingurgitiamo circa 70 kg di zucchero. Ma cosa c'entra lo zucchero con il cancro? Era il lontano 1931, un certo Otto Heinrich Warburg vinse il premio Nobel per la medicina per aver individuato uno strano meccanismo che riguardava le nostre cellule. Warburg si rese conto che mettendo a confronto una cellula sana ed una cancerosa, tra le due c'era una differenza in termini di cinetica del flusso di glicosi (la scissione del glucosio in due molecole dalle quali si ottiene maggiore energia). Una cellula malata ha una cinetica molto più elevata di glicosi, cioè consuma più velocemente lo zucchero, di una cellula sana. I malati oncologici che fanno la PET sfruttano proprio questo principio, infatti questo sistema di diagnosi non fa altro che rilevare le zone del corpo dove c'è un maggiore consumo di zuccheri.
Un fattore importante da considerare è la glicemia (che altro non è che la concentrazione di glucosio nel sangue), questa aumenta non solo quando mangiamo un bel dolce pieno di zucchero, ma anche quando mangiamo derivati delle farine bianche (come pasta, pizza ecc). Un picco di glicemia comporta una reazione da parte del nostro organismo che lo porta a produrre più insulina, questa viene utilizzata poi dal glucosio per penetrare nelle cellule. Questo meccanismo è sempre accompagnato dalla produzione di IGF che aiuta le cellule a crescere ecco, quindi, che grazie all'assunzione di zuccheri e di farine bianche si innescano tutta una serie di meccanismi che tendono ad accelerare la crescita delle cellule. In un articolo pubblicato dal Cancer Research, si legge che l'IGF non solo stimola la crescita delle cellule ma anche la capacità di invadere altri tessuti.
Ecco, quindi, che la farmacologia anticancro si sta dirigendo verso farmaci che oltre agli affetti chemioterapici mirino anche a far abbassare i picchi di insulina e di IGF nel sangue. Ovviamente, ognuno di noi può autonomamente intervenire nella propria dieta limitando al minimo l'assunzione di zuccheri raffinati e di farine bianche, i risultati si vedranno subito. Chi di voi da adolescente non ha avuto il problema di acne?Quante volte avete sentito dire che mangiare i dolci alimentava la produzione dei brufoli?Questo perché si contribuiva ad alimentare l'infiammazione sottocutanea.
In un articolo pubblicato dalla rivista Biochemical and Biophysical Research Communications, si legge di un interessante ricerca in cui è stato inoculato il tumore delle cellule mammarie a due gruppi di cavie, il primo gruppo formato da 24 cavie è stato alimentato con zuccheri raffinati che ne provocavano continui picchi di glicemia, il secondo gruppo di 20 cavie è stato alimentato in modo da tenere bassi i livelli di glucosio nel sangue. Dopo circa due mesi, due terzi del primo gruppo erano morte contro un solo decesso del secondo gruppo. Volendo confrontare questi dati con gli esseri umani basti mettere in relazione le popolazioni asiatiche e quelle occidentali. La dieta orientale è a basso tenore di zuccheri, e le popolazioni asiatiche che la seguono hanno minori possibilità di ammalarsi di tumori ormonali rispetto agli occidentali che, invece, seguono una dieta ricca di zuccheri. Un ulteriore esempio a favore di questa tesi è portata da chi soffre di diabete che, secondo uno studio dell'International Journal of Cancer, sono maggiormente esposti alla possibilità di contrarre un tumore.
Insomma, se vuoi evitare il cancro è cosa buona limitare il consumo di zuccheri raffinati. Magari limitatevi a consumare dolci una volta a settimana ma non limitatevi nel consumo di frutta, per questa non c'è nessun problema. Bevete il caffè senza zucchero (ci tengo a dire che io bevo rigorosamente caffè amaro, da sempre, e pure mi sono ammalato di cancro al testicolo). Ovviamente, se non potete fare a meno dello zucchero utilizzate quelli che non portano picchi glicemici. Per quanto riguarda il pane, ottima cosa è il consumo di quello ai multicereali ricco di frumento, avena, segale, lino ecc. Questo tipo di pane aiuta a rallentare l'assorbimento degli zuccheri. Anche il riso non è immune da critiche, evitate di consumare quello bianco (raffinato) e consumate quello integrale o il basmati che hanno un basso valore glicemico. Infine, come già detto, non lesinate sulla frutta e sulla verdura che hanno vere capacità anticancro. Assumiamo anche alimenti che apportano nutrienti positivi come l'olio extravergine di oliva o il burro artigianale, che apportano grassi buoni e ritardano l'assimilazione degli zuccheri. Oppure aumentiamo il consumo di cipolla, mirtilli, lamponi e la cannella che consentono di ridurre il picco glicemico. In questo modo non solo riduciamo la presenza di zuccheri cattivi nel nostro organismo ma acceleriamo anche il processo di conversione dei grassi in tessuto muscolare.
Un ottimo sostituto dello zucchero bianco è lo sciroppo d'agave, dal gusto molto simile al miele ma dal basso indice glicemico. Oltre allo sciroppo d'agave, un ottimo dolcificante è lo xilitolo, ha meno calorie, non alza la glicemia e riduce le carie dentali.
Di seguito una tabella che mette a confronto gli zuccheri buoni da quelli cattivi.
Elevato Indice Glicemico (CATTIVI) | Basso indice glicemico (BUONI) |
---|---|
Zucchero bianco, sciroppo d'acero, fruttosio e destrosio | Sciroppo d'agave, xilitolo, cioccolato fondente > 70% |
Pane bianco, pasta troppo cotta, riso bianco, muffins, cereali raffinati | Pane ai multicereali, riso integrale, pasta integrale al dente, quinoa, avena, miglio. |
Patate a purea | Lenticchie, piselli, fagioli, patate dolci |
Fiocchi di Mais, riso soffiato | Fiocchi d'avena, muesli |
Confetture, frutta cotta zuccherata, frutta sciroppata | Frutta fresca biologica, mirtilli, ciliege, lamponi |
Bevande zuccherate | Tè verde amaro, acqua e limone amara, ecc |
Alcol | Un bicchiere di vino rosso durante i pasti |
Aglio, cipolla abbassano la glicemia |
Consigli per la lettura: Anti cancro di David Servan-Schreiber